Per noi hanno testato le bimota Tesi 3D, DB6 Delirio, DB7 il Cobra ed Alone In The Dark.
1) GOOO!!! guarda direttamente da youtube
2) L’arrivo guarda direttamente da youtube
3) I Commenti del Cobra e di Alone guarda direttamente da youtube
Il Commento di Alone In The Dark:
Ieri, sabato 25 Aprile 2009, abbiamo provato le Bimota Tesi 3D, DB6 Delirio e DB7, presso la concessionaria “Moto Garbuglia” ad Atri (TE). Le moto del test drive sono state messe a disposizione dalla Bimota stessa.
Le moto prodotte dalla casa di Rimini, sono moto costruite per la maggior parte a mano e impiegano materiali pregiati e soluzioni raffinatissime per la loro ciclistica. Come telai e forcelloni in traliccio composito per DB7 e Delirio e a piastra in ergal ad Omega per la Tesi 3D, il tutto completato da un ulteriore utilizzo di ergal, carbonio e titanio. Il motore invece é sempre stato fornito da altre case, anzi ricordiamo che la prima lettera presente sui nomi dei modelli, sta sempre a indicare l’ inziale della casa fornitrice del propulsore:
D= Ducati, Y= Yamaha, S= Suzuki
Dunque, le moto che abbiamo provato ieri, montavano tutte i motori della casa di Borgo Panigale: Desmodue 1079cc, 95hp raffreddati ad aria, per Tesi 3D e Delirio. Desmoquattro Testastretta Evoluzione 1099cc, 168hp raffreddato a liquido per DB7.
Le Bimota sono sportive “estreme” nella guida e soprattutto nell’ ergonomia. Le selle sono rigide e sagomate, le sospensioni tarate per una guida d’ attacco e l’ assetto generale é stato concepito per una guida soprattutto dedicata alla pista.
La più originale e scomoda del gruppo é la Tesi 3D, una moto caratterizzata dall’ assenza della tradizionale forcella anteriore, sostituita da un forcellone con ammortizzatore pneumatico Double System e da un sistema idraulico di sterzata, comandato dal manubrio al centro del telaio e alla ruota, tramite delle aste di reazione snodate.
Un pò come avere una decina di ammortizzatori di sterzo. Il risultato é una stabilità ineguagliabile della moto, sia in curva che sul dritto. Anzi proprio per questo la moto va guidata un pò di “forza” per portarla al meglio sul misto. Inoltre la posizione di guida é da “fachiro”, con i semimanubri bassissimi e avanzati, che stancano molto in fretta i polsi. Eccellenti i freni! Basta una lieve pressione sulle leve per avvertire un forte senso di decelerazione. Il motore, il collaudato Desmodue, é forse un pò sottodimensionato per il tipo di moto e per la ciclistica, però l’ erogazione dei suoi 95cv é molto fluida e divertente a tutti i régimi. Peccato per il cambio; decisamente duro e impreciso, con la “folle” che non si trova mai al primo tentativo.
La DB6 Delirio é un pò una sorta di via di mezzo tra una maxinaked e un motard: la posizione é quasi da motard, mentre la guida é da naked tradizionale. Anche qui abbiamo ciclistica raffinata: telaio a traliccio composito, una bella forcella da 50mm e un bel monoammortizzatore completamente regolabili e tanto ergal. La sella é molto rigida e trasmette moltissime vibrazioni.
Freni al top anche qui, con pinze e pompa radiale Brembo monoblocco sull’ anteriore. Per quanto riguarda motore e cambio, valgono le stesse valutazioni della Tesi 3D.
La DB7 infine, si può considerare l’ “ammiraglia” della casa di Rimini. E’ una versione “Abarth” della Ducati 1098s, con la quale condivide il motore. Quest’ ultimo però viene fornito “nudo” dalla Ducati, in quanto i tecnici Bimota, hanno sviluppato centralina, corpi farfallati, iniettori e cablaggi apposta per la DB7. Telaio a traliccio composito, piastre di giunzione in ergal, impianto di scarico full Titanium, codone e parafanghi in carbonio e cerchi Marchesini in alluminio forgiato, ne fanno una delle moto sportive in commercio più complete e raffinate. La posizione in sella é da sportiva pura, ma stranamente più “comoda” rispetto a Tesi 3D e Delirio. Freni Brembo monoblocco, con pompa e pinze radiali, dalle prestazioni studiate apposta per una sportiva del genere. Sospensioni al top con forcella da 50mm, mono con serbatoio in posizione privilegiata e ammortizzatore di sterzo, tutti completamente regolabili. Il Desmoquattro ha una messa a punto ottima, é fluido, corposo e anche abbastanza “lungo” per un bicilindrico. Accelerando si sente di che cavalleria dispone, ma il tutto viene tirato fuori senza “buchi” nell’ erogazione e senza cattiveria. Effetto on/off quasi inavvertibile. Anche qui il cambio non é proprio il massimo, ma comunque molto più morbido e preciso rispetto al Desmodue.
In fede
Alone in the Dark
1 Commento a questo articolo
Volevo fare i complimenti ad Alone per l’ottima presentazione delle Bimota testate.
Aspettiamo anche i commenti del Cobra per un piccolo Update.
Grazie Hellboy. E’ sempre un piacere per me parlare di moto e di ciò che ne gira intorno.
Prova con BlackBerry. U’ scarpar va chi scarp rutt!
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