Facciamo un po di chiarezza, almeno speriamo, per tutti quelli che vogliono prendere la patente A… ecco le varie nozioni utili.
Patente A – le suddivisioni
Tra tutte la categorie di patenti quella che suscita più perplessità è la patente A. in quanto è stata più volte modificata per venire incontro alle direttive della Comunità Europea (Direttiva 91/439).
Ad oggi, esistono 3 tipi di patente A: la A1, la A2 (=A limitata) e la A3 (=A senza limiti).
La circolare del Ministero dei Trasporti che chiarisce la suddivisione è quella del 13/9/1999.
Per chi ha conseguito la patente B prima del 1986, resta la possibilità di guidare qualsiasi tipo di motociclo; a chi ha conseguito la B dopo, si consiglia di vedere la tabella di validità che pubblichiamo qui sotto.
Ecco uno specchietto riassuntivo che può chiarire ulteriormente la questioneATTENZIONE: la patente A, con esame sostenuto su moto a marce automatiche, sarà valida solo per la guida di moto con marce automatiche.
16 anni A1 limitata a motocicli di max 125 cc e 11kw
L’esame pratico va sostenuto con un motociclo avente cilindrata di almeno 75 cc, con potenza non superiore a 11 kw.
N.B. per patenti rilasciate dopo il 30 settembre 1999 il passaggio dalla sottocategoria A1 alla categoria A non è automatico; il titolare di patente A1 per possedere la A deve sostenere l’esame pratico su veicolo adeguato.
Le patenti della sottocategoria A1 rilasciate fino al 30 settembre 1999, si trasformano nella categoria A limitata al compimento dei 18 anni e nella categoria A senza limiti quando i titolari compiono 20 anni.
18 anni A limitata si possono guidare motocicli di max 25 kw
A 2 anni dal conseguimento, tale patente perde le limitazioni, ovvero con essa si può guidare qualsiasi tipo di motociclo
L’esame pratico va sostenuto con un motociclo senza sidecar di cilindrata superiore a 120 cc e che raggiunge la velocità di almeno 100 km/h.
21 anni A senza limiti Con esame sostenuto su motociclo di almeno 35 kw, dà la possibilità di guidare qualsiasi motociclo.
L’esame pratico va sostenuto con un motociclo senza sidecar avente una potenza di almeno 35 kw.
Tabella validità della patente A e B per la guida dei motocicli in base alla data di conseguimento
- Chi ha conseguito la patente A o la B prima dell’1 gennaio del 1986 può guidare qualsiasi motociclo.
- Chi ha conseguito la patente A o la B tra l’1/1/1986 e il 25/4/1988 può guidare qualsiasi motociclo ma solo in Italia, per la guida all’estero occorre un esame pratico alla Motorizzazione.
- Chi ha conseguito la patente B dopo il 25/4/1988 può guidare motocicli fino a 125 cm3 e di potenza fino a 11 kw ma solo in Italia.
- Chi ha conseguito la patente A tra il 26/4/1988 e il 30/9/1993 può guidare qualsiasi motociclo anche all’estero.
- Chi ha conseguito la patente A o A1 dopo il 30/9/1993 può guidare qualsiasi motociclo anche all’estero ma l’accesso alle diverse categorie avviene in base ai limiti indicati dalle tabelle sopra.
- L’esame pratico
L’esame pratico per conseguire la patente A è strutturato in due prove: una su circuito e una su strada.
La prova su strada e’ abbastanza semplice e basta rispettare la distanza di sicurezza, usare indicatori di direzione e gli specchietti retrovisori, non sorpassare la colonna al semaforo, rispettare i limiti di velocità (fare bene attenzione agli errori!), rispettare le precedenze e fermarsi poggiando il piede a terra quando si arriva ad uno stop. L’esaminatore si trova su un’auto che vi puo’ precedere o seguire.
La prova su circuito puo’ essere problematica per chi deve effettuarla su una moto abbastanza potente perché il circuito e’ stato studiato quando l’esame era effettuato praticamente solo coi 125. L’accesso diretto a 21 anni (patente A completa) va effettuato con un motociclo di almeno 35 kw (48 cv) di potenza e certamente la prova risulterà abbastanza ardua se effettuata con moto poco maneggevoli. Gli enduro monocilindrici di ultima generazione sono abbastanza indicati sia perché hanno abbassato l’altezza da terra della sella e quindi facilitano chi non ha una statura elevata, sia perché non danno strappi a bassi regimi.
L’esame di pratica: la prova su circuito
Il circuito e’ strutturato su quattro prove: Slalom, Otto, Passaggio stretto, Prova di frenata.
Lo slalom non presenta difficolta’ particolari; l’Otto è, invece, la prova più complessa e la traiettoria ottimale è quella che porta a passare molto vicini ai 3 primi birilli che si incontrano nella curva, evitando di passare vicino al centro, altrimenti in uscita dalla curva si deve allargare troppo e si rischia di uscire dall’area o di poggiare i piedi a terra; il passaggio stretto e’ facile se si prende la curva per entrarci abbastanza larga, in modo da essere perfettamente dritti quando si entra tra i birilli; alla fine della prova di frenata si deve appoggiare almeno un piede.
In tutte le prove le penalita’ sono le seguenti:
° Sbagliare il percorso;
° Dimostrare una scarsa padronanza del mezzo;
° Mettere un piede a terra (ma la prova su moto di 35 Kw per l’accesso diretto alla patente A permette di poter poggiare a terra il piede due volte in base alla circolare M.C.T.C. n. 72/95 del 2 maggio 1995);
° Abbattere uno o piu’ birilli.
ESERCITAZIONI
Le esercitazioni con veicoli di categoria A o A1 si possono svolgere con il solo conducente (non ci deve essere l’istruttore) purché ci si trovi in luoghi poco frequentati.
“info: patente.it”
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