E’ un fatto noto a chiunque che quando si viaggia in moto si vada incontro alle turbolenze. La turbolenza è una variazione veloce di pressione e velocità nello spazio e nel tempo, ecco spiegato perchè quando accelleriamo le turbolenze aumentano.
Ecco un bellissimo schema 🙂 dell’azione dell’aria sulla moto e sul motociclista.
Opponiamo resistenza all’aria con tutto il sistema moto+motociclista ovvero gli specchietti, le borse laterali, il bauletto, il casco , il corpo,le gambe sporgenti dalla moto, la moto stessa ed ogni cosa presente a bordo. E’ un fatto logico quindi che meno cose opponiamo, meno resistenza avremo. Per cercare di diminuire questa resistenza si possono utilizzare oggetti di forma più aerodinamica possibile e creati in modo da “rompere” o deviare l’aria (Caschi con alettoncini, cupolini, specchietti di forma aerodinamica ecc ecc ) .
Il motociclista invece puo’ semplicemente chinarsi “verso” la moto in modo da diminuire di molto la sua resistenza all’aria. Un piccolo stratagemma questo utile in caso di forte vento.
Dopo che ci siamo “scontrati” con l’aria, alle nostre spalle lasciamo una piccola turbolenza residua nonchè un vuoto d’aria. Turbolenza residua e vuoto d’aria sono direttamente proporzionali alla massa del mezzo che le genera. Il vuoto d’aria è particolarmente pericoloso quando si sorpassano CAMION,PULLMAN o simili perchè può “tirarsi” dentro un motociclista in fase di sorpasso causando una collisione con il mezzo da sorpassare. Le turbolenze invece possono insidiare la stabilità della moto e causare piccoli traumi ai muscoli del collo e delle spalle. Ecco perchè anche quando viaggiamo in fila indiana a velocità sostenuta è conveniente tenere una distanza di sicurezza.
Quindi non sottovalutiamo questi due fattori e prestiamo molta attenzione in fase di sorpasso.
Ciao.
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