Salve amici.
Dopo il rientro e qualche ora di riposo post vacanza (sembra assurdo ma è così) mi trovo in dovere di postarvi un piccolo diario di viaggio effettuato con la mia inseparabile Gsx-f, fiera ed incontrastata “dominatrice” tra le curve della splendida Sardegna.
La partenza, dopo vari accorgimenti “logistici” riguardo borse, sacche e bauletti vari, è finalmente giunta alle 10 di venerdì 5 agosto (circa 2 ore di ritardo dal previsto!!). Considerando che, oltre a me e alla mia moto, viaggiava con noi anche Free, il ritardo è più che prevedibile. Partenza dallo spiazzo dell’Ortofrutta Russo e prima sosta colazione a Venafro. Pranzo da amici a Santa Severa, carinissima cittadina balneare a 10 minuti da Civitavecchia, nostro porto di partenza, dove giungiamo alle 14,30 di una caldissima giornata di fine agosto. Giretto in paese a gustare la famosa crepes alla Nutella del bar di Santa Severe e partenza per Civitavecchia dove imbarchiamo moto e bagagli (ottimo il fatto che le prime a salire son sempre le dueruote!!) sulla motonave Snav Lazio direzione Olbia.
Giungiamo ad Olbia alle 6 del mattino. Colazione, pieno di benzina e, un po’ assonnati, ci avviamo in direzione Isola Rossa, luogo dove si trovava il nostro residence. Decidiamo di percorrere la strada costiera in quanto avevamo abbondante anticipo sull’ora prevista per la consegna delle chiavi.
L’assaggio “curvaiolo”, pur in una strada abbastanza trafficata, è da mozzare il fiato. Circa 90 Km di strada che costeggia scogliere e spiaggiette splendide con rettilinei con non arrivano mai a superare i 100mt. Purtroppo la moto carica e il traffico mi han limitato ad un’andatura estremamente turistica. Lambiamo i comuni di Porto Rotondo, Porto Cervo, Arzachena, Palau, Santa Teresa di Gallura, Portobello fino ad arrivare ad Isola Rossa alle 9 circa. Purtoppo attendiamo la consegna delle chiavi fino alle 13 approfittandone però per un giretto in paese ad assaggiare la famosa focaccia sarda e a berci una Ichnusa (birra sarda), una sorta di Peroni un po più forte.
Fino al pomeriggio del giorno seguente rimaniamo impelagati tra sbagagliamento, sonni ristoratori e programmazione delle giornate a venire. Nel pomeriggio assistiamo ad una gara di surf alla baia di Marinedda, spiaggia sottostante al residenze dove ci eravamo recati per una capuzza, purtroppo impossibile. In serata assistiamo alla premiazione degli atrleti e ci prepariamo alla giornata successivi, pur preoccupati per un forte vento di maestrale.
Infatti la giornata successiva è solare ma molto ventosa, come spessa nello stretto di Bonifacio su cui ci affacciamo. Decidiamo così di approfittarne per visitare la costa nort ovest dell’isola. Strada meno bella di quella fatta 2 giorni prima, visitiamo la carinissima Castelsardo, cittadina sovrastata da un borgo antico con castello spagnolo visitabile e il famigerato Roccione dell’Elefante, incredibile rocca levigata dal vento da secoli di intemperie che ha preso forma, appunto, di un elefante. Nel pomeriggio raggiungiamo Porto Torres, realtà sicuramente più grande, unico insediamento romano in Sardegna, dove ben visibili ne sono i resti. Rientriamo in serata.
Martedì decidiamo di andare a Santa Teresa di Gallura, cittadina molto turistica, ricca di negozi di artigianato e prodotti tipici. A tal proposito consiglio i pecorini locali, la crema di pecorino, le seadas, dolci al formaggio con il miele, la bottarga di muggine, i vini, molto corposi, ma sopratutto il delizioso Porceddu al Forno, autentico capolavoro!!.
Nel pomeriggio ci rechiamo a Capo Testa, riserva marina alle porte di Santa Teresa, mare e natura bellissima, per poi, sulla strada del ritorno, fermaci a Costa Paradiso, insediamento di piccole casette turistiche su scogliere a strapiombo sul mare, posto unico e da vedere. Da non credere: incontriamo in riva al mare con un’enorme cinghiale!!
Mercoledì ritorno a Santa Teresa, traghetto per passare una bella giornata nell’arcipelago della Maddalena dove, oltre alla famosa isola, ricca di negozietti e con un grazioso centro storico, visitiamo l’isola di Spargi e Santa Maria, dove ci fermiamo per un bagno in acque che i locali chiamano “piscine naturali”, giusto per rendere l’idea! Rientro e serata a Trinità per la famigerata “Sagra degli Gnocchetti e Salsiccia”, giusto per gongolare le panze.
Giovedi decidiamo di fare il botto. Sotto consiglio di molti sardi incontrati ci rechiamo in Barbagia, nel cuore della Sardegna per visitare i comuni di Oliena e di Orgosolo, famosi per i murales, per l’attivismo politico-agricolo e il banditismo rurale degli anni ’70. Ci rechiamo anche nel canyon di Tiscali denominato “Su Gologone”, montagna spaccata, strapiombi di oltre 400 mt da scalare su mulattiere sterrate che la mia suzukona non ha lesinato a percorrere. Pranziamo in un luogo fantastico, una sorta di resort immerso in un’enorme bosco ove troviamo svariati punti di ristoro e di produzione di artigianato di alto pregio (prezzi un po’ fuori dalla portata di noi comuni) ma dagli allestimenti architettonici e paesagistici davvero unici. Barbagia: brividi e spettacolo per i luoghi, a detta dei sardi, più belli dell’isola. L’unico problema è la distanza dal nostro luogo di residenza, circa 500 Km percorsi su strade miste in cui abbiamo toccato, tra gli altri, i comuni di Sassari, Macomer, Badesi, Valledoria, Ollolai e Nuoro. Torniamo in serata distrutti ma contenti dalla fantastica giornata.
Venerdì giornata relax tra mare e passeggiate.
Sabato mattina partenza. Durante il tragitto ci fermiamo sulla rocca di Capo Orso, dove si può ammirare, sul cucuzzolo di un promontorio sotto un sole cocente (ahimè!!) un’enorme roccia levigata dal vento che prende forma di un’orso. La zona regala panorami mozzafiato su tutta la Costa Smeralda.
Ripartiamo e, dopo una sosta ristoratrice a Palau (dolci buonissimi) sostiamo a Porto Cervo, paesino famigerato per il lusso dei suoi Yatch e le numerosissime boutiques e gallerie d’arte presenti. Riusciamo a salvarci con 2 aperitivi (“solo” € 20) e incrociamo pure quel “poveraccio” di Briatore.
In serata poi raggiungiamo Olbia per il rientro.
Conclusioni: posti mozzafiato, mare cristallino ma sopratutto tante, tante ma tante curve… la Sardegna è un posto da visitare rigorosamente su due ruote.
P.s. Ecco un video tra le strade della Gallura, un’esclusiva “Road Eaters” :-))) Er Pecora in Sardegna
2 Commenti a questo articolo
Complimentoni alla GSX-F, a free e a te per il viaggio, le foto ed il racconto … praticamente un libro. Vi invidio da morire maledetti !!!!
P.S: cos’è Gologone ?
Su Gologone è una zona naturalistica nel cuore della Barbagia, dove ci sono ritrovamenti nuragici, sorgenti e svariati animali protetti. Uno spettacolo!!
che dire? …che sono invidioso?!
A parte questo complimenti, bellissimo giro e racconto dettagliato, foto da collezionare.
Complimenti! Anche altre persone mi hanno parlato bene della Sardegna, sarà sicuramente meta di uno dei miei prossimi viaggi.
Ecco il video: clicca qui
Onore a Te !!
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