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Pochi giorni fa, ci siamo imbattuti nell’acquisto di una moto di provenienza sconosciuta. Prima di procedere all’acquisto ci siamo informati sotto ogni aspetto, dentro ogni articolo di una burocrazia italiana infinita sotto questi aspetti. Dopo due giorni di ricerche abbiamo pensati di fare cosa buona e giusta e portare a voi tutti i nostri consigli, informazioni e dettagli di una procedura lunga, costosa ma non impossibile. Per moto senza targa e documenti si intendono quelli di origine sconosciuta ed anche quelle di cui si conosce la targa ma che sono state sicuramente demolite dai proprietari con consegna di targa e documenti al PRA o che, in qualsiasi modo, vengono identificate dal PRA in questo modo. Il nuovo decreto ministeriale del 17/12/2009, pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 55 della Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 65, il 19/03/2010, ha modificato le ultime disposizioni che impedivano, di fatto, la reimmatricolazione dei veicoli demoliti o di origine sconosciuta, per cui ora è possibile farlo, naturalmente seguendo le dovute modalità. Bisogna fare un’immatricolazione come veicolo d’interesse storico e collezionistico (solo se la Vespa ha 20 o più anni, altrimenti si deve aspettare questa scadenza minima) tramite ASI o FMI, come da art. 60 del CdS. L’FMI è più indicato per la minor spesa e perdita di tempo e risorse ma, chi fosse già iscritto all’ASI, può seguire senz’altro quella strada, usufruendo dell‘Attestato di Storicità e del Certificato di rilevanza storica, rilasciato da loro, che hanno la stessa valenza. I registri storici autorizzati, come da art. 60 del CdS, devono rilasciare il certificato d’iscrizione al Registro Storico Nazionale ed il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica. Per prima cosa, se si conosce il presunto numero di targa, bisogna fare una visura o, meglio, un estratto cronologico al PRA (visura in bollo, che servirà in motorizzazione), per verificare la corrispondenza dei numeri di telaio e lo stato amministrativo della Vespa, per verificare se sia radiata d’ufficio dal PRA o demolita dal proprietario o altro. Se invece risulta ancora in vita, lasciate perdere tutto (a meno che il venditore non sia anche l’ultimo proprietario intestatario, o chi ve la vende non abbia almeno il documento di proprietà, ma questo è un altro caso). C’è il caso che un veicolo demolito abbia ancora la targa (raro ma non impossibile!), in questo caso è possibile reimmatricolarlo conservando la targa originale! La cosa è espressamente prevista dal decreto ministeriale che regola la materia: 2.2.1.2 Veicoli radiati e custoditi in aree private, radiati per demolizione Nel caso di possesso delle targhe originarie, la riammissione alla circolazione può essere effettuata, a richiesta dell’interessato, con la riattivazione delle targhe originali. Il documento di circolazione originale, se presente, è aggiornato, oltre che in relazione ai dati dell’intestatario, con l’annotazione “veicolo di interesse storico collezionistico, iscritto al n. …… del Registro…, riammesso alla circolazione in data ……….” L’annotazione è apposta manualmente, ovvero, qualora disponibili le procedure meccanografiche, con la stampa di apposita etichetta. Se, viceversa, NON si conosce il numero di targa e non ci si può risalire, si può procedere ugualmente, ma bisogna rendersi conto che si può andare incontro a spiacevoli sorprese, tipo che la vespa risulti rubata, oppure ancora in vita, oppure il precedente proprietario l’ha congelata con la perdita di possesso, o demolita per incentivi, ecc.. Insomma, tutte cose che rendono inutilizzabile la Vespa e che possono procurare, addirittura, qualche guaio con la giustizia. Quindi il nostro consiglio è di NON cercare di immatricolare veicoli di cui non si ha conoscenza diretta della provenienza, perché si conosce bene il proprietario o perché la si è vista nello stesso luogo per molti anni o, meglio ancora, se si riesce a risalire al numero di targa o, almeno, se si verifica presso le FdO che non risulti rubata. Ricordate che, se un veicolo è stato demolito con incentivi, o di cui è documentata la distruzione fisica da parte di un demolitore autorizzato, per il solo fatto di possederlo si commette un reato penale, quindi fate tutti gli accertamenti del caso prima di acquistare un veicolo di origine sconosciuta! Poi bisogna fare una scrittura privata di vendita di vendita in bollo da 14,62 euro (che dovete portare voi!) con firma autenticata del venditore, indispensabile per l’iscrizione al PRA, e di cui segue uno schema (ricordate che la scrittura privata di vendita è LA PRIMA COSA DA FARE, appena si acquista il veicolo! E, comunque, prima di ristrutturare il veicolo e prima di chiedere l’immatricolazione in motorizzazione! Perchè il mezzo deve risultare vostro prima di tutto anche per ragioni di sicurezza del diritto sul veicolo! Questo è valido anche se il veicolo non è stato acquistato direttamente ma è pervenuto in vostro possesso per vie traverse (regalato, ereditato o semplicemente trovato). Naturalmente, se non è possibile fare la scrittura privata con chi l’ha venduta o regalata, la si può fare, fittizia, con un parente o un amico, purché si sia assolutamente sicuri della lecita provenienza! Anche perché, per i veicoli di origine sconosciuta, è previsto che, dopo il collaudo, l’esaminatore della motorizzazione faccia scattare, a campione, una procedura di verifica della provenienza del veicolo da parte della Pubblica Sicurezza, per cui sarà esaminato il veicolo e verificata la vericidità della vendita! Quindi, occhio a quel che fate e dichiarate! N.B. 1: i dati della Vespa devono essere scritti TUTTI: modello, cilindrata esatta, sigla e numero di telaio e cavalli fiscali o kW. N.B. 2: esibire i seguenti documenti al momento della firma: documento d’identità valida e codice fiscale venditore, documento d’identità e codice fiscale acquirente, libretto di circolazione (se c’è), foglio complementare (se c’è) ed estratto cronologico del PRA (se è possibile). N.B. 3: è possibile (anzi, è “consigliabile”!) effettuare la scrittura privata di vendita utilizzando il Mod. NP-2B, in distribuzione presso gli uffici di ACI-PRA, in copia singola in bollo. L’autentica può essere fatta direttamente in comune (al costo di 0,52 euro oer diritti di segreteria) o presso gli sportelli STA privati (agenzie autorizzate, con prezzi liberi), ricordando di portarsi appresso la marca da bollo da 16,00 euro. La scrittura privata di compravendita con firme autentiche serve anche a sincerarsi (e, in caso serva, per dimostrare la vostra buona fede nell’acquisto!) che la Vespa non sia rubata o un demolito per cui è stata percepita l’incentivazione per la rottamazione, perciò non acquistate MAI un veicolo senza targa e documenti per cui il venditore non sia disposto a firmarvi un atto di compravendita con firme autentiche. Fatto questo e restaurata la vespa (se non è un’ottimo conservato), bisogna iscriverla al Registro Storico FMI, naturalmente si deve già essere socio di un club federato FMI (va bene anche l’ASI, ma è più costosa). Alla fine di tutto questo bisogna rivolgersi alla Motorizzazione e chiedere una visita di collaudo per l’immatricolazione di un veicolo d’interesse storico e collezionistico, portando con sé copia dell’iscrizione al Registro Storico FMI e della documentazione occorrente (la dichiarazione del meccanico, del carrozziere, ecc.), come da decreto. E’ importante chiedere anche cosa è necessario per il superamento della visita e magari parlare direttamente con gli esaminatori. Al termine del collaudo, se positivo, verrà rilasciata la targa ed un permesso provvisorio di circolazione con cui ci si può rivolgere alle assicurazioni per assicurare la Vespa come veicolo d’epoca. Entro 60 giorni dalla consegna della carta di circolazione, si deve procedere all’iscrizione della vespa al PRA. Si può fare tutto allo sportello STA del PRA (non si pagano le commissioni che chiederebbero le agenzie o gli sportelli ACI periferici), portando il libretto e la scrittura privata di vendita, oltre ad un documento personale ed il codice fiscale. Il bollo andrà pagato entro il mese di ricevimento del libretto di circolazione. Vedere: http://lnx.et3.it/Fo…piu-di-20-anni/ Spese indicative da sostenere: Per un totale approssimativo di circa 370 euro (più, eventualmente, l’IPT ed il certificato d’origine). Un ringraziamento speciale a www.et3.it Speriamo di essere stati più chiari possibili, e di aver portato un pò di aiuto nel recupero del vostro mezzo d’epoca. |
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tratto da : .vintageondemand.it
1 Commento a questo articolo
E’ un casino!!!!!!!!!!!!!
ciaooooooo
e ancora, il nostro referente di zona mi dice questo:
egregio presidente la ringrazio per avermi contattato
1) estratto cronologico per vedere lo stato giuridico del motoveicolo al PRA costo 25 euro
2) atto di vendita dal notaio
3) se e radiata l’atto si puo fare al pra al momento della riscrizione eventualmente anche con il 2688 una persona si dichiara propietaria ma non intestataria del mezzo
4) manca il libretto quindi denuncia di smarrimento della carta di circolazione
5) se il mezzo e radiato si procede quando segue
6) ristrutturazione del mezzo
7) individuare il modello preciso per il colore
8) procedura B se la conosci e utilizzare la dichiarazione officina della modulistica
9) se il mezzo e dal 1 gennaio 1960 qualsiasi afficina puo farla ma deve avere il numero rea della camera di commercio
10) se e sotto il 1960 cambia un po tutto il CPA di zona e Napoli
11) e ci vuole una certificazione di una officina a farlo io a campobasso so chi lo puo fare a termoli sicuramente c’e qualcuno ma io non ne sono a conoscenza
12) tesseramento fmi versamento di 100 relative foto n.10
13) invio documentazione alla fmi circa 4/5 mesi
14) quando arriva il tesserino si puo fare la riscrizione del mezzo all pra
questo con il libretto se non ce il libretto si deve passare prima alla motorizazzione
tutto questo e intorno alle 600/700 euro di pratiche . Pedicini Cosimo Referente Registro Storico Molise
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