“Nel 1948 entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana e l’11 maggio Luigi Einaudi è eletto Presidente. Gino Bartali vince per la seconda volta il Tour de France, il Torino conquista lo scudetto, le Olimpiadi di Londra vedono le vittorie di Zatopek e Consolini. Gli Oscar vanno a Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, all’Amleto e a Laurence Olivier. Vengono pubblicati Menzogna e sortilegio di Elsa Morante, Don Camillo di Giovanni Guareschi, Il nudo e il morto di Norman Mailer, I giovani leoni di Irwin Shaw.
Nascono il disco a 33 giri, il transistor, la cibernetica. Il reddito pro-capite annuo degli italiani è di 139.152 lire. Per le strade d’Italia e d’Europa si vedono sempre più scooter Vespa: la Piaggio arriva a produrne 19.822, un deciso balzo in avanti rispetto ai 2.464 scooter costruiti nel 1946, l’anno del lancio. L’economia italiana si sta faticosamente rimettendo in moto e con essa l’industria, i commerci, le attività artigianali.
Il trasporto delle merci è affidato a grandi autocarri, ancora di chiara derivazione militare, a costosi veicoli commerciali di tipo automobilistico o a pesanti e lenti motofurgoni; mentre nelle città si incrociano soprattutto tricicli a pedali o carretti a mano. Come nel caso di Vespa, dalla osservazione della realtà quotidiana con le sue esigenze nasce un’intuizione di prodotto di Enrico Piaggio e Corradino D’Ascanio. E proprio da una costola della Vespa nasce l’Ape, che inizia a essere commercializzata proprio nel 1948.
Il primo Ape del 1948 conserva della Vespa — pur nella sua struttura a tre ruote — tutte le caratteristiche fondamentali, oltre naturalmente alla parte anteriore e al motore 125cc che, proprio nel 1948, iniziava a equipaggiare lo scooter Piaggio, originariamente presentato nella cilindrata 98cc. Costa 170.000 lire.” Aurugri Ape per i tuoi 70 anni.
fonte: dueruote.it
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