Dovendo scegliere la “VOSTRA” moto, cosa scegliereste ? Una moto bella, bellissima, dalle potenzialità illimitate, anche se costa un botto e per giunta è anche scomoda, o una moto meno bella (non brutta), meno potente della prima ma che al contrario costa meno e oltretutto è comoda ?
Honda presenta il nuovo sistema di frenata ABS-CBS, dedicato alle supersportive. Lo abbiamo testato in un campo di prova in Germania, su una CBR600RR. Rispetto ad un sistema ABS tradizionale, come quelli utilizzati per la Hornet o la VFR, è stato progettato per offrire il massimo della sensibilità nella guida sportiva e per migliorare particolarmente l’uso del freno posteriore. Quando si utilizza il freno anteriore, la moto rimane piatta in staccata e si avverte un minor beccheggio rispetto ad una supersportiva con un impianto frenante tradizionale. Sia sulla leva, sia sul pedale non si sentono le pulsazioni tipiche dell’intervento dell’ABS. Si tratta di un dispositivo che rileva, grazie a sensori di pressione, quanto e come si sta frenando sull’anteriore e determina la ripartizione della frenata al posteriore. La percentuale di aiuto del disco posteriore è variabile: se la pressione sull’anteriore è molto forte, il posteriore viene azionato con maggiore energia. Se, invece, si preme meno sulla leva, l’azione del posteriore è di minore intensità. Quando si preme sul pedale del freno posteriore, la centralina che regola tutto questo nuovo sistema non aziona l’anteriore, salvo che il posteriore non raggiunga il bloccaggio. In questo caso si ha anche l’intervento del freno anteriore. Insomma, una modalità di funzionamento che permette di utilizzare il freno dietro senza preoccuparsi di quello davanti. Il sistema funziona anche come controllo di stabilità della moto in fase di frenata, perché l’azione del freno anteriore è ripartita anche su quello posteriore con un minor trasferimento di carico verso l’avantreno. Il sistema non è disattivabile. La Honda ha annunciato che questo speciale ABS-CBS arriverà sulle moto che corrono nella Superbike, probabilmente già nel 2009. Successivamente sarà destinato anche alle moto di produzione, probabilmente la prima ad utilizzarlo sarà la CBR1000RR Fireblade, ma, in seguito, sarà utilizzato per tutta la gamma delle CBR-R. Costerà come un normale ABS disponibile come optional, per esempio potrebbe avere un prezzo simile a quello della Varadero, circa 1.000 euro.
Dopo tre anni dalla sua prima presentazione, la Daytona 675 si rinnova, ma senza stravolgimenti. In questo periodo è sempre stata grandissima protagonista delle nostre comparative, mostrado eccellenti doti dinamiche e motoristiche. Nonostante un blando restyling estetico (cambiano cupolino, fari e plexiglas), si contano un totale di 50 piccole modifiche che hanno migliorato la Daytona 675 là dove prima prendeva punti dalle concorrenti giapponesi. Sotto le carene, il motore (ora verniciato nero) riceve una testata tutta nuova e una nuova mappatura dell’iniezione, mentre a livello di cambio, la prima marcia è allungata. I numeri parlano chiaro: ci sono 3 CV in più (si passa da 125 a 128 CV), il motore allunga fino ai 13.900 giri (prima si fermava a 13.500) e pesa ben 3 kg in meno. A livello ciclistico, le sospensioni guadagnano la regolazione idraulica in compressione sia alle alte sia alle basse velocità. Nuovi anche i dischi freno anteriori e le pinze, ora Nissin Monoblocco. Disponibile da metà gennaio nei colori rosso o nero, costerà 11.350 euro chiavi in mano
Come va su strada.
Il motore è un portento, con un range di utilizzo molto ampio: già a 4.000 giri riprende anche con le marce lunghe senza tentennamenti e raggiunge rapidamente il limitatore. Così, anche su percorsi molto tortuosi, si può fare a meno di scalare in continuazione alla ricerca del rapporto più corto per uscire dalle curve. Molto agile, è stabilissima nelle traiettorie. Il nostro primo test su strada però (oltre 180 km di curve e tornanti), ha messo in luce anche la scomodità della Daytona: compattissima e con una posizione di guida molto caricata sui polsi, stanca presto il pilota. Non aiuta la taratura rigida delle sospensioni: la scorrevolezza è ottima, ma il setting non è certo votato al comfort. Da questo punto di vista prende punti da alcune giapponesi, forse meno efficaci, ma con una migliore abitabilità
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